Per porre fine al disordine monetario che esisteva al tempo del suo impero, Augusto varò una riforma radicale della monetazione Romana.
Una delle innovazioni maggiori fu l'assegnazione al senato del controllo della monetazione in rame ed in oricalco, evidenziata dalla sigla "SC" (Senatus Consulto) presente in queste monete, con il controllo diretto dell'imperatore della coniazione di monete in oro ed argento.
Le caratteristiche delle monete che facevano parte del sistema introdotto da Augusto erano le seguenti:
Metallo | Moneta | Rapporto con l'asse |
Rapporto con il denario |
Rapporto con la libra |
Peso |
---|---|---|---|---|---|
Oro | Denario aureo | 400 | 25 | 1/42 | 7,78g |
Quinario aureo |
200 |
12,5 |
1/84 | 3,89g | |
Argento | Denario argenteo | 16 | 1 | 1/84 | 3,89g |
Quinario argenteo | 8 | 1/2 | 1/168 | 1,94g | |
Oricalco | Sesterzio | 4 | 1/12 | 27,28g | |
Dupondio | 2 | 1/24 | 13,64g | ||
Rame | Asse | 1 | 1/30 | 10,90 g | |
Quadrante | 1/4 | 1/192 | 1,70g |
dove l'oricalco è una lega di ottone con una lega all'80% di rame e al 20% di zinco.
La immagini e le legende cambiano rispetto al periodo repubblicano: il dritto presenta l'imperatore con la sua titolatura, mentre il rovescio fa riferimento alla sua attività o alle sue virtù.
La forte svalutazione presente nell'impero sotto Nerone rese necessaria una riforma che ridusse il valore delle monete in oro ed argento. In particolare, venne abbassato il peso dell'aureo, mentre venne introdotta una percentuale di rame nella coniatura del denario, fino ad allora coniato in argento puro. I rapporti risultanti erano i seguenti:
Metallo | Moneta | Rapporto con la libra |
Peso |
---|---|---|---|
Oro | Denario aureo | 1/45 | 7,27g |
Quinario aureo | 1/90 | 3,64g | |
Argento | Denario argenteo | 1/96 | 3,41g |
Quinario argenteo | 1/192 | 1,70g | |
Oricalco | Sesterzio | 1/12 | 27,28g |
Dupondio | 1/24 | 13,64g | |
Rame | Asse | 1/30 | 10,90 g |
Quadrante | 1/192 | 1,70g |
Per quanto riguarda le monete di valore inferiore, venne introdotto il semisse, presto abbandonato, e sul dupondio venne introdotta l'iconografia della testa dell'imperatore con corona radiata (che richiamava i raggi del sole) al posto della classica corona d'alloro, da cui il nome di radiato.
Il persistere dell'inflazione legata alle spese militari portò Caracalla nel 215 ad una nuova riforma, con un rapporto tra gli elementi del nuovo sistema monetario come riportato in tabella:
Metallo | Moneta | Rapporto con la libra |
Peso |
---|---|---|---|
Oro | Binione | 1/25 | 13,08g |
Denario aureo | 1/50 | 6,50g | |
Quinario aureo | 1/90 | 3,64g | |
Argento | Antoniniano | 1/64 | 5,11g |
Denario argenteo | 1/96 | 3,41g | |
Quinario argenteo | 1/192 | 1,70g | |
Oricalco | Sesterzio | 1/12 | 27,28g |
Dupondio | 1/24 | 13,64g | |
Rame | Asse | 1/30 | 10,90 g |
L'innovazione maggiore fu l'introduzione dell'antoniniano, una nuova moneta d'argento che valeva circa 2 denari. Dal punto di vista dell'iconografia, l'antoniniano utilizzava sul fronte la testa dell'imperatore con una corona radiata.
Altra nuova moneta introdotta da Caracalla furono i binioni, monete d'oro dette anche "doppi aurei".
La situazione delle emissioni nelle province dell'impero romano si fece sempre più confusa, tanto che nel 240 le monete di bronzo vennero ritirate dallo stato per essere rifuse.
L' imperatore Aureliano nel 274 d.C. varò sia un nuovo sistema monetario che una riforma dell'organizzazione complessiva delle zecche collocate nelle province dell'impero, al fine di aumentare il controllo sulla circolazione monetaria. La riorganizzazione territoriale portò ad un aumento del numero delle zecche e, per poter controllare l'operato delle officine, sulle monete si iniziò a riportare, oltre al valore, anche l'indicazione della zecca di provenienza.
Per quanto riguarda l'antoniniano, si stabilì un peso di di 5,1g ed una percentuale di bronzo che il denario doveva contenere, con un rapporto argento:rame di 1:20; questo valore viene marcato sul rovescio di alcune monete con le cifre romane XX.I in occidente e con le cifre greche K A in Oriente. Questa moneta, a volte chiamata aurelianeo o antoniniano argentato, per le tecniche usate per lasciare in superficie l'aspetto di una moneta d'argento, continuò ad essere prodotta fino alla riforma monetaria di Diocleziano.
Anche Diocleziano, come Aureliano, cercò di riformare complessivamente il sistema economico dell'impero.
Nell'ambito della riforma economica, di particolare importanza fu l'Editto dei prezzi emanato da Diocleziano nel 301 d.C., che stabiliva il prezzo massimo al quale potevano essere venduti alcuni beni:
dove
Intervenendo sul sistema monetario, questo venne organizzato eleggendo il denario a moneta base, come indicato in tabella:
Metallo | Moneta | Rapporto con il denario |
Rapporto con la libra |
Peso |
---|---|---|---|---|
Oro | Aureo | 625 | 1/84 | 3,89g |
Argento | Argenteo | 25 | 1/168 | 1,94g |
Argentato | Follis | 8 | 1/21 | 15,58g |
Mezzo follis | 4 | 1/42 | 7,79g | |
Bronzo | Antoniniano | 2 | 1/84 | 3,89 g |
Denario | 1 | 1/168 | 1,64g |
Per quanto riguarda le monete in bronzo rivestite da lamine d'argento battute, queste venivano realizzate con leghe del 5% argento e 95% bronzo.
Furono coniate due nuove tipologie di monete: il follis in bronzo argentato
e l'argenteo come sostituzione dell'antoniniano.
All'inizio del III secolo, l'imperatore Costantino riorganizzò il sistema monetario romano sfruttando maggiormente il valore dell'oro; in quest'ottica introdusse il solido, una moneta che nell'impero occidentale durò fino al V secolo, mentre nell'impero bizantino durò quasi fino alla caduta dello stesso.
Il sistema di Costantino si basava sulle seguenti monete:
Metallo | Moneta | Rapporto con il solido |
Rapporto con la libra |
Peso |
---|---|---|---|---|
Oro | Solido | 1 | 1/72 | 4,54g |
Semisse | 1/2 | |||
Triens | 1/3 | |||
Argento | Miliarense | 1/18 | 1/71 | 4,54g |
Siliqua | 1/24 | 1/96 | 3,41g | |
Bronzo | Follis | 1/96 (fino al 330) 1/192 (dopo il 335) |
3,41g 1,70g |
|
Nummus |
dove venivano introdotte le nuove monete in argento della siliqua
e del suo doppio, il miliarense
A seguito della progressiva riduzione in valore delle monete in rame, sotto gli imperatori Costante e Costanzo II venne emanata una nuova riforma monetaria che introduceva la pecunia maiorina, con un valore doppio del nummo centenionale e corrispondente, quindi, ad 1/50 di siliqua.
Il nuovo sistema si basava sui seguenti valori:
Metallo | Moneta | Rapporto con il solido |
Diametro | Peso |
---|---|---|---|---|
Oro | Solido | 1 | 4,54g | |
Argento | Miliarense | 1/12 | 4,54g | |
Siliqua | 1/24 | 3,41g | ||
Bronzo | Pecunia maiorina | 21-24mm | 5,45g | |
Nummus centenionalis | 17-20 mm | 2,7g |