Solido era una moneta d'oro introdotta in sostituzione dell'aureo con la riforma monetaria di Costantino I nel 324, rimanendo in uso in tutto l'Impero Bizantino fino al X secolo.
Il solido aveva un valore di 1/72 di libbra romana (4,5 grammi circa) e, rispetto agli aurei, risultavano più larghi e sottili; il peso e la percentuale di oro nel solido rimasero abbastanza costanti in tutto il tempo nel quale vennero coniati.
Come frazioni del solido vennero emessi il semisse, con un valore di mezzo solido, ed il tremisse, che valeva la terza parte di un solido.
Anche il solido, come il denario, ebbe un profondo impatto sulle monete e la terminologia numismatica delle epoche che seguirono l'Impero Romano; variazioni del termine solido, infatti, sono state utilizzate per diverse monete europee.
In Francia il sol era una moneta da 12 denari, un ventesimo della libbra tornese. Dopo l'introduzione della decimalizzazione in Francia a seguto della Rivoluzione Francese, il sou fù il nome della moneta da cinque centesimi, un ventesimo del Franco francese.
Nel Regno Unito, il simbolo "s", da solido, venne utilizzato come abbreviazione per lo shilling (che valeva un ventesimo della sterlina) fino all'a decimalizzazione del 1971.
Per quanto riguarda il sistema monetario arabo, in epoca medievale il Dinar era moneta aurea base; coniato in anlogia al solido bizantino, deriva il proprio nome dal latino denarius (sottinteso aureus) ed aveva un peso di circa 4,25 g d'oro puro.