A seguito della progressiva svalutazione del follis, questo nel 346 venne sostituito dal nummo centenionale (lat. Centenionalis ): anche se il valore di questa moneta non è certo, il nome "centenionale" farebbe pensare che valesse un centesimo di siliqua o di miliarense.
Con la riforma monetaria di Costante e Costanzo II, poi, venne introdotta la Pecunia Maiorina (Maiorina) in sostituzione del follis ormai svalutato a 1,35 grammi.
Il nummo fu reintrodotta dalla riforma di Anastasio nel 498. Con un diametro di circa 8-10 mm, era estremamente scomoda da usare dato che se ne richiedevano un numero elevato anche per piccoli scambi per cui le vere monete in bronzo fu fatta come multipli di questa moneta, come le monete dai 40, 20, 10 e 5 nummi.
Sul fronte di questa moneta veniva raffigurata un'immagine stilizzata dell'imperatore, mentre il rovescio riportava il valore della moneta secondo il sistema di numerazione greco (M=40, K=20, I=10, E=5). Il valore di 40 nummi, veniva indicato come follis.